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Ponte delle Tremiti, secondo l’autore “un’opera da sogno per far crescere il Gargano”

31 ottobre 2009

Ponte completo visto da S NicolaMichelangelo De Meo, ingegnere, è l’ideatore ed il progettista del “ponte delle Tremiti” di cui si è occupata recentemente anche la televisione nazionale. Ingegnere, come le è venuta l’idea di un ponte di collegamento tra le isole dell’arcipelago diomedeo?

“Dopo intense ricerche storiche sono riuscito a scoprire un carteggio inedito che attesta l’esistenza di un antico ponte in legno, realizzato da Ferdinando II di Borbone, che collegava verso la metà del 1800 le Isole Tremiti tra di loro e dopo aver studiato attentamente la storia delle isole, del ponte e i motivi per i quali esso non è più presente, ho riproposto un nuovo collegamento che oltre a risolvere numerosi problemi locali, rilancerà e attirerà alle Isole Tremiti, sul Gargano e sul Molise il turismo internazionale sviluppando l’economia dell’intero territorio.

Oggi, per attirare il turismo internazionale sul Gargano non bastano più le coste e un mare cristallino, serve qualcosa che altre località non hanno, un simbolo unico a livello mondiale, come la Torre di Eifell, il Ponte Vecchio…

A causa degli incendi che hanno colpito il Gargano e per scelte politiche turistiche discutibili, il nostro territorio ha subito negli ultimi anni un calo delle presenze turistiche e quindi occorre un’idea innovativa forte, che susciti curiosità, che sia polivalente, che produca reddito, che sia utile ai tremitesi, che crei occupazione.”

In cosa consisterà il suo ponte?

“La mia idea è di realizzare un ponte pedonale e ciclabile che colleghi l’Isola di San Nicola con il Cretaccio e quest’ultimo con San Domino, come succedeva nel periodo borbonico. Deve essere un ponte abitabile, vivo, che non deve essere solo un luogo di passaggio, ma di osservazione, di riposo, di socializzazione, di educazione ambientale e di promozione turistica, tipo il Ponte Vecchio a Firenze o il Ponte di Rialto sul Canal Grande a Venezia.

Il ponte è stato progettato in modo tale da integrarsi con l’ambiente e in armonia con tutto ciò che lo circonda, esso deve arricchire il paesaggio ed essere un monumento.

Sul ponte ci saranno dei box destinati ad attività compatibili con i fini istitutivi del Parco Nazionale del Gargano e della Riserva Marina che non intaccheranno l’economia dei residenti e che avranno la funzione di promuovere le città del Gargano, della Puglia e del Molise, incentivando i turisti a recarsi anche verso le località garganiche e pugliesi, in questo modo si riuscirà a distribuire il turismo su tutto il territorio facendo diventare le Tremiti il cuore pulsante del Gargano”.

Ma non si tratta di un’opera di difficile realizzazione assai lunga da costruire?

“No, perché il ponte sarà realizzato in legno, per ricordare la presenza della vecchia struttura, e perché il legno è un materiale naturale, di aspetto gradevole, che crea un impatto ambientale minore rispetto ad altri materiali. È più economico, di facile montaggio, di veloce esecuzione, ma soprattutto è un’opera non permanente, transitoria, che ha bisogno di manutenzione per aumentare la durabilità. Il ponte potrebbe essere realizzato in appena un anno e mezzo.”

Nel progetto ha studiato altre caratteristiche innovative? quali aspetti lo rendono particolare?

“Diversi. È particolarmente interessante la copertura a falda, che ho preferito  perché: si tratta di un ponte abitato destinato a varie attività di promozione turistica e culturale, e inoltre questo tipo di copertura darà la possibilità di realizzare un grande impianto fotovoltaico e rispettare l’ambiente e permetterà di recuperare una grande quantità di acqua piovana che è una risorsa rara sulle isole e aumenterà la durabilità del ponte stesso.

La realizzazione del ponte creerà almeno altri 16 attracchi per i natanti, alcuni da ambo i lati delle pile e altri recuperando le bitte presenti sul Cretaccio.”

Quali pensa possano essere i benefici che la realizzazione dell’opera arrecherà al territorio?

“Molti, a partire dall’introito economico e dalla visibilità internazionale per tutti i comuni garganici e molisani. E poi la possibilità di trasporto delle merci anche in condizioni avverse del mare, lo sviluppo delle attività legate al parco; la riduzione dei costi di gestione sulle isole: basta una sola sede Comunale, un solo ambulatorio, una sola guardia medica, un solo eliporto.

L’impianto fotovoltaico presente sulla copertura produrrà una quantità di energia sufficiente per illuminare l’intero arcipelago, con la contestuale riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosferico dovuto alla centrale a gasolio di San Domino. Il miglioramento degli indicatori per il rispetto e la sostenibilità ambientale, provocherà un ulteriore valore aggiunto, collocando le Tremiti al primo posto tra le migliori località balneari.”

Quale pensa potrà essere l’impatto dell’opera, in termini di presenze turistiche e di livelli occupazionali?

“L’opera è destinata a dare un forte impulso alla destagionalizzazione:  prevedo che arriveranno dopo pochi anni dalla sua realizzazione almeno 400.000 turisti all’anno su tutto il Gargano. In termini occupazionali, i benefici possono essere valutati nella la creazione di almeno 500 posti di lavoro alle Tremiti e 500 per indotto sul Gargano.”

Veniamo ai costi, che non dovrebbero essere proprio poca cosa… ma se sono questi i benefici…

“Credo che si tratti di un vero e proprio investimento. L’opera ha un costo di circa 20 milioni euro, ma potrebbe essere realizzata essenzialmente con i fondi dei privati e dalla vendita degli 80 box da 30 mq ciascuno che sorgeranno sul ponte, ai comuni pugliesi, molisani e alle istituzioni pubbliche che ne faranno richiesta, senza intaccare l’economia dei residenti che al contrario sarà valorizzata, a costo zero per lo Stato. È un’opera unica nel suo genere. Il ponte sarà lungo circa 555 metri, largo 11, con un altezza di 11 metri. Concludo con una frase famosa di Albert Einstein: Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.”

7 commenti leave one →
  1. Rosa permalink
    1 novembre 2009 14:23

    bravo ingegnere, sono con te! continua

  2. Matteo Santoro permalink
    2 novembre 2009 12:42

    sono daccordo su tutto! Perchè il sindaco delle Tremiti e l’amministrazione non fanno partire il progetto????cosa nascondono?

  3. Tonino permalink
    2 novembre 2009 21:36

    Non ha tutti i torti l’ing. De Meo, in effetti bisogna dare atto che l’idea è ottima e ben pensata!
    Il ponte è di legno e poi rievoca la storia, perchè non realizzarlo veramente??L’importo non è eccessivo!
    Al nostro territorio manca una grande attrazzione che potrebbe essere questo Ponte del Gargano!
    Sono stato alle Isole Tremiti è non andrò mai più perchè i taghettatori sono cari e maleducati, fanno in modo che non ci devi andare più!!

  4. Mario permalink
    3 novembre 2009 09:06

    E’ un progetto affascinante ed intrigante, una gran bella idea!I nostri ingegneri sono i migliori, peccato che non sono profeti in patria!!

  5. Fedele Vigliaroli permalink
    15 novembre 2009 18:49

    E’ un’idea grandiosa! Tutta la Capitanata ne trarrebbe vantaggio in termine di economia e turismo.

  6. Matteo permalink
    17 novembre 2009 10:34

    se i traghettatori perdono il lavoro sono anche contento,visto che spaventano i turisti perchè si avventano da loro come avvoltoi.io quando sono stato all tremiti,sono rimasto di m…. per diverse cose,mi sono sentito male e sono andato al pronto soccorso,avevo bisogno del wc e al pronto soccorso mi hanno detto che non c’era e mi hanno indicato quello a pagamento,appena scesi dal traghetto,c’erano questi traghettatori che litigavano per accaparrarsi i clienti,poi nell’unica spiaggia gli ombrelloni con le sdraio accatastati uno sull’altro e prezzi assurdi perchè senzaaffittarli non ci si può accampare(due bagnini diversi con ombtelloni uno a fianco all’altro mi hanno chiesto,uno 16 euro e uno 20),l’unica cosa che merita il paesaggio,ma a causa di queste sgradevoli cose credo di non tornarci più

  7. pasquale permalink
    2 giugno 2010 12:14

    le Isole Tremiti sono belle senza i tremitesi

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