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Uno speciale del Quotidiano di Foggia / Gino Lisa: sì all’allungamento, no alla pista trasversale

19 marzo 2010

Aeroporti di Puglia sposa la tesi della relazione progettuale a suo tempo proposta da Angelo Stilla, che rilancia con uno studio che dimostra che, interrando la tangenziale, sarebbe possibile anche un ulteriore allungamento

Gino Lisa: nuova pista trasversale o allungamento di quella attuale? Se ne discute da anni, in un valzer di progetti più o meno fantastici, studi di fattibilità e chi più ne ha, più ne metta. Il problema è che mentre i medici studiano, il malato muore. L’adeguamento della pista dell’aerostazione foggiana un’opera indispensabile per il turismo provinciale, che si attende molto dalla possibilità che sulla pista del Lisa possano atterrare anche i  voli charter.
Prendere una decisione definitiva è urgente e necessario, anche perché alla questione dell’adeguamento aeroportuale sono connesse altre importanti opere pubbliche, che stanno per essere cancerizzate, come il raddoppio della circonvallazione che insiste sulla SS. 16. Come vedremo meglio più avanti, c’è una ipotesi progettuale che prevede l’interramento dell’arteria, e non la realizzazione dello svincolo, com’è previsto nel progetto approvato dal consiglio comunale.
Di nuovo c’è la convinzione, che pare ormai maturata da parte dei tecnici di Aeroporti di Puglia, la società aeroportuale regionale che gestisce la struttura, che l’allungamento della pista attuale fino a 1700 metri è possibile, economico ed anche di rapida fattibilità, a patto che vengano demolite alcune costruzioni abusive che sono sorte proprio alla fine della pista attuale.

CON L’ALLUNGAMENTO POSSIBILE RAGGIUNGERE 1700 METRI
La lunghezza prospettata da Aeroporti di Puglia – 1700 metri – sarebbe di 200 metri maggiori a quella che verrà ottenuta una volta che saranno completati i lavori di riqualificazione. Duecento metri in più che, come affermato in una intervista al quotidiano regionale dal direttore della società che gestisce gli scali pugliesi, Marco Franchini, consentirebbero l’atterraggio al Lisa di aerei da cento posti a pieno carico e forse (con qualche limitazione) anche dei Boeing 737 da 130 passeggeri.
C’è da aggiungere che Aeroporti di Puglia è pervenuta a questa conclusione dopo anni di tira e molla. Era stata proprio la società diretta da Franchini a promettere la seconda pista, progetto poi rientrato quando, fatto lo studio di fattibilità, ci si è accorti che l’impresa non giustificava la (faraonica) spesa. Tanto tempo perso per nulla, si potrebbe dire, considerato che da tempo circolavano idee, progetti, analisi di costi e benefici che lasciavano nettamente  propendere per lattasi alla fine sposata da Franchini e Co.
Si tratta del progetto – di cui il Quotidiano di Foggia ha diffusamente parlato, in passato, redatto dall’esperto aeroportuale foggiano, Angelo Stilla, che, nella sua prima stesura ha polarizzato l’attenzione degli addetti ai lavori e non: è stata scaricata da Internet circa 300 volte, riscuotendo numerose approvazioni, nonché i preziosi suggerimenti e consigli di perfezionamento da parte di un pilota di Linea di Airbus 320/319 Alitalia, di un pilota di Linea di Saab-2000 Darwin e di piloti dell’Aeroclub di Foggia.

NECESSARIO RIMUOVERE LE COSTRUZIONI ABUSIVE
Un successo che ha indotto l’autore ad aggiornare e completare il progetto, mettendolo a disposizione di Aeroporti di Puglia ma anche di tutti i tecnici ed i cittadini interessati. Una bella iniziativa, coerente ad una visione che il nostro giornale sostiene da tempo: le questioni che riguardano il futuro, lo sviluppo economico e sociale del territorio e della comunità non possono restare appannaggio degli addetti ai lavori, ma devono diventare patrimonio comune, ed essere oggetto di riflessione e di discussione.
“Il mio documento amatoriale – precisa Stilla – vuole essere uno spunto o un’ispirazione per un vero progetto di allungamento ridotto della pista dell’Aeroporto “Gino Lisa”, da effettuarsi da parte di ingegneri aeroportuali e con l’ausilio delle tecniche e degli strumenti più adatti. La speranza è che il documento possa anche diventare una “linea guida pubblica” in modo che tutti possano comprendere e seguire attivamente e criticamente lo sviluppo di semplici ma importanti interventi, per troppo tempo frettolosamente dichiarati “inutili” o “impossibili” da chi avrebbe invece  dovuto farsene carico già da molti anni.”
Le diverse versioni della relazione progettuale di Stilla ed altri materiali sono scaricabarili dal sito web http://www.ginolisa.it. L’aspetto più interessante del lavoro riguarda proprio la soluzione al dilemma di cui si diceva all’inizio. Allungamento della pista attuale, oppure realizzazione di una seconda pista? Stilla non ha dubbi.
L’allungamento ridotto della Pista è la cosa migliore da fare per il Gino Lisa, no, invece alla ipotesi della nuova pista trasversale prevista nel DOSAP (il Documento strategico per le attività produttive approvato dal consiglio comunale nel dicembre del 2007: il progetto relativo alla pista è raffigurato nell’immagine orizzontale), opera che, secondo Stilla “è troppo onerosa da costruire (come tempo e come spesa), interferisce con i voli militari dell’Aeroporto Militare di Amendola, e soprattutto ha i venti dominanti laterali, il che è uno svantaggio non indifferente. “Appurato che tali venti su Foggia soffiano da nord a sud, più o meno paralleli alla pista attuale (costruita come è giusto che sia), – si legge ancora nel documentatissimo studio – si capisce bene perché la vecchia pista militare con identico tracciato fu abbandonata alla fine della seconda guerra mondiale, cadde in disuso e scomparve del tutto: si tratta infatti di una soluzione tecnicamente non corretta (almeno finché Amendola non aprirà almeno parzialmente il suo spazio aereo ai voli civili, rendendo così almeno tale pista trasversale fruibile in entrambe le direzioni).”

PERCHÈ LA PISTA TRASVERSALE È SCONSIGLIABILE
Secondo il tecnico autore del progetto, “anche se la massima lunghezza ottenibile di 1700m è limitata, essa ha comunque i venti dominanti a favore, e sarebbe, in ogni caso, un indubbio passo avanti rispetto ai 1440m attuali, eccessivamente penalizzanti per lo scalo foggiano.”
Chiarissimo, no? C’è solo da domandarsi perché non lo si è pensato prima, e che cosa bisogna fare per rendere praticabile la soluzione da tempo indicata da Stilla, e adesso sposata anche da Aeroporti di Puglia. Che l’amministrazione comunale debba riesaminare la questione (e soprattutto debba provocare alla rimozione dei manufatti abusivamente sorti attorno all’aeroporto) è andato di fatto: occorre, infatti, rivedere le previsioni del Dosap e forse anche il progetto a suo tempo approvato per il raddoppio della circonvallazione di Foggia che. come si legge sempre nella ipotesi di Stilla, andrebbe interrata (vedi foto quadrata che mostra un’analoga soluzione praticata a Bologna).
L’interramento della circonvallazione rappresenta un’opzione strategica perché renderebbe possibile, in futuro, un’ulteriore allungamento della pista nella direttrice verso sud, che Stilla ritiene sia la migliore possibile, e la meno costosa.
“L’espansione a sud, mediante l’esproprio di un paio di poderi, – scrive Stilla – potrebbe in seguito permettere alla pista di Foggia di raggiungere la lunghezza di 2500m (come Milano Linate e la maggior parte degli aeroporti italiani e mondiali), come inizialmente previsto da un vecchio ed interessante progetto degli anni ’80, purtroppo mai realizzato ed ora seriamente ostacolato dalla presenza delle villette a dord della pista attuale. Inoltre, mentre un eventuale allungamento verso nord (con costosissimi espropri) porterebbe la testata di decollo della pista sempre più a ridosso della città (nuovi quartieri e strade, ospedale, Città del Cinema, ecc.) con i conseguenti problemi di inquinamento acustico ed atmosferico, un eventuale allungamento verso sud (grazie al tunnel della tangenziale) permetterebbe invece di “allontanare” virtualmente la pista dal Centro di Foggia, riducendo così tali problemi in modo considerevole.”

INTERRANDO LA TANGENZIALE, IN FUTURO IL LISA COME LINATE
Stilla ha le idee molto chiare anche per quanto riguarda la tempistica di realizzazione del progetto, ed i suoi costi. Il tecnico prevede tre distinte fasi.
La prima fase, che Stilla definisce “Ritorno al Passato” prevede, così come già sollecitato da Aeroporti di Puglia, l’eliminazione di tutti gli ostacoli sopravvenuti nel tempo e che hanno portato alla riduzione della pista utilizzabile dai 1600m del 1942 ai 1440m attuali. A tal proposito, va ricordato che la legge 58/1963 tutela gli aeroporti dagli illeciti edili perpetrati a danno della propria operatività.
La seconda fase prevede l’espansione della testata nord, con la deviazione di un tratto della via V.Gioberti, l’annessione nel sedime aeroportuale del terreno libero davanti alla pista, e l’esproprio di un’autofficina a sinistra di tale terreno e di una costruzione alla sua destra.Quindi, l’allungamento della pista in tale nuovo spazio per circa 300m (di cui 100 sfruttabili per gli atterraggi da Sud, e 300 per i decolli da Nord).
La terza fase prevede, infine, l’espansione della testata sud, con la pulizia ed annessione della zona tra la Tangenziale Sud (SS16) e l’aeroporto, eliminando un’autodemolizione ed alcune costruzioni abusive, in modo da allungare di circa 100m la pista verso sud.
“Poichè le dichiarazioni di Aeroporti di Puglia – osserva Stilla – prevedono di evitare gli espropri più impegnativi e gli ampliamenti del sedime aeroportuale più costosi (entrambi a nord), è quindi probabile che I lavori promessi per avere 1700m di pista riguarderanno la prima e la terza fase prima elencate”.

COSTI COMPATIBILI: SI POTREBBE FARCELA CON I FAS
I costi stimati da Stilla ammontano a circa 42 milioni di euro, così ripartiti: 13 milioni  (oltre a quelli già stanziati per l’ampliamento della tangenziale per l’interramento della circonvallazione); 7 milioni per lavori semplici di ripristino della pista esistente, con la rimozione di ostacoli sopravvenuti e rifacimento di segnaletica e VOR; 5 milioni per il piccolo allungamento pista di 45m, alternativo alla seconda fase prima descritta; 18 milioni per piccoli espropri, e per l’ allungamento pista nell’altra direttrice. La stima dei costi non prende in esame, ovviamente, la successiva possibilità di allungare ulteriormente la pista.
Un progetto che ha, insomma, anche una sua compatibilità economica (c’è da considerare che quello previsto dal Dosap costa circa il doppio. “In totale – conclude fanno circa 42 milioni di euro in 2 anni, ossia una media di 21 milioni di euro all’anno: considerando l’ammontare dei Fondi Europei (e non) finora disponibili ed utilizzati per gli Aeroporti Pugliesi, non dovrebbe essere impossibile reperire i finanziamenti necessari.”
La speranza è che per quanto riguarda il futuro dell’aeroporto Gino Lisa, e, con esso, di tanti settori dell’economia provinciale che, in primis il turismo, tanto si aspettano dall’adeguamento dell’avioscalo, si esca finalmente dalla stagione delle parole e si passi, finalmente, a quella dei fatti.

4 commenti leave one →
  1. matteo parma permalink
    17 giugno 2010 20:54

    ma abbiamo 1 sindaco,pres della prov dormienti .una classe politica incapace,bari,grottaglie,brindisi,la regione investe 100 milioni ed oltre ,mentre per foggia da la miseria di 5 milioni di euro!!! sindaco ,inizi a togliere i fabbricati abusivi !!! assurdo che per 20 fabbricati,demolizione abusiva.deve pagare la collettivita”, ma ci rendiamo conto??ma svegliatevi

  2. enzo permalink
    17 giugno 2010 20:58

    mai vista una classe politica,sindacale,industriale,scema come la nostra,che si fa prendere in giro da bari,unica citta dl sud a non avere un aereoporto..nonostante abbiamo,un turismo,religioso,balneare,una posizione strategica..assurdo ..mi vergogno di essere rappresentati da questa gente

  3. comitato Arlotta permalink
    20 luglio 2010 22:54

    non vi prendete collera State meglio di Tarant0.La classe politica tarantina fa il tifo per Bari e Brindisi.Cosa vogliamo di più? Sono stati appena eletti,e già hanno preso l’accento barese,i meno dotati parlano salentino.Si sono inventati il “grande salento “Hanno il controllo di tutti i mezzi di informazione.Hanno disinformato bene tanto che pochi sporadici giovani hanno il coraggio di denunciare queste vigliaccate..Anche noi speriamo in San Pio.!Se fosse ancora vivo,andrebbe da Vendola e gli sposterebbe l’anello dall’orecchio al naso,dove è più giusto che stia. Ma chissà se capirebbe,…….

  4. women permalink
    6 dicembre 2010 11:49

    ma finitela con queste stupidaggini! tutto il tempo che perdete e fate perdere dietro queste fantasie lo potreste dedicare alla vostra vita familiare. Siete malati! e per lo piu’ siete completamente illusi, i foggiani non sono capaci di fare niente, sono solo cafoni, viziati e leccaculo e .,…meglio se non continuo…..fate lo struscio nella vostra piazzetta e pensate alle stronzate …questo sapere fare…..

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