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Luigi Miele, presidente dell’ordine dottori agronomi di Foggia, rivendica competenze su ambiente e territorio

11 ottobre 2010

Non si sono lasciati scappare la vetrina della Fiera d’ottobre per dire agli enti locali: “Ci siamo anche noi”. Noi, cioè l’ordine professionale dei dottori agronomi e forestali, che denuncia la propria esclusione da tutte le commissioni comunali e provinciali attinenti alle loro competenze. Oscurati da architetti ed in ingegneri, bravi e onnipresenti in tutte le iniziative che coinvolgano esperti, visto anche che la materia urbanistica ha una certa priorità a Foggia, da anni si chiedono come mai loro e solo loro vengano sistematicamente esclusi dalle commissioni preparate ad hoc per singoli progetti. Sono surclassati anche dagli avvocati, probabilmente più duttili nell’inquadramento. L’ultima beffa, fa sapere il presidente dell’ordine Luigi Miele, riguarda l’albo degli esperti in ambiente . Il bando escludeva gli agronomi. L’hanno segnalato al Comune che l’ha riaperto, ma nemmeno così hanno fatto in tempo a rientrare. Miele ha di recente avuto un colloquio con l’assessore all’urbanistica Luigi Fiore che si è impegnato al rientro di questa figura professionale nei prossimi passi sul Pug, se mai un giorno o l’altro il piano urbanistico generale dovesse vedere la luce. Indicativo della sottovalutazione di tali professionalità è l’assenza di agronomi nella pianta organica del Comune di Foggia: “Non hanno mai bandito un concorso per noi”, si lamenta Miele. In effetti un problema di adeguato riconoscimento, che dà adito a qualche equivoco, riguarda il fatto che quando si dice “ingegnere agronomo”, si pensa ad un professionista altro rispetto a loro: “Siamo noi e solo noi gli ingegneri agronomi, con questo titolo, che ci stiamo battendo per ottenere anche in Italia, si classificano in Spagna e in Francia”. Ma qual è la loro competenza specifica? Quella sui terreni e sulla loro valutazione. Miele non entra nel caso specifico però gli è capitato più volte di notare che, nell’espansione del territorio sia stato più importante costruire che domandarsi se, forse, quello scelto non era uno dei terreni migliori dal punto di vista agricolo: “La nostra concezione nel redigere il Pug tiene conto della cinta urbana agricola, chiaro che questa visione si deve confrontare con quella di ingegneri ed architetti, non può essere ignorata. L’emergenza rifiuti ha amplificato la loro istanza di partecipazione: “La regolazione di questa tempistica è nostra competenza, la Provincia non se n’è accorta, le cose devono cambiare”. Dieci anni fa aveva cominciato la battaglia per inserire agronomi negli enti. Oggi che è di nuovo presidente da un anno, Miele ricomincia, dopo aver partecipato anche alla commissione edilizia per il piano Benevolo: “Ora si sono rivolti a Karrer, quel suo documento io lo condivido. Ma com’è possibile che non ci abbiano coinvolto nel piano tratturi che è propedeutico al Pug?”. Il piano è in questi giorni all’esame della commissione territorio, gli agronomi che aspettano di essere coinvolti, in base a quelli iscritti all’ordine, sono 340. Finora non esiste nemmeno l’ombra di un agronomo nella pianta organica del Comune. Oltre all’ esclusione dei dottori agronomi e forestali dalla elaborazione del piano tratturi della Comune di Foggia, c’è anche, come detto in conferenza stampa, la reticenza dell’ufficio del Genio civile di Foggia di “accettare il deposito di progetti di costruzioni rurali in area sismica da loro redatti “, oltre che il mancato coinvolgimento dal comitato tecnico della Provincia di Foggia, in via di costruzione, per la gestione dei rifiuti. Esiste un’ostilità nei loro confronti? : “Mah- risponde Miele- non credo, certo la categoria degli architetti e degli ingegneri ci tiene a mantenere le proprie prerogative e pensano di essere le sole ad avere certe competenze”.
Paola Lucino

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